Quattordici stagioni nel campionato Cadetto, che fosse B2 come si chiamava nel 2007 a Valenza o A dilettanti, Divisione Nazionale B o l’attuale Serie B. Dodici casacche indossate, tappe di un personalissimo giro d’Italia in cui ha coperto 8 regioni e messo insieme 385 presenze e 4494 puntiFiliberto Dri è uno specialista, di conseguenza è anche il nostro interlocutore ideale per fare il punto sul campionato pronto ad entrare nella sua seconda fase, sulla Geko e su questa sua esperienza santantimese.

Allora Fil, andiamo con ordine: Che momento vivete e che prospettive vedi per questo gruppo per la seconda fase?
“Gli ultimi risultati dicono che siamo una squadra in crescita, che sta raccogliendo i frutti del lavoro fatto con coach Origlio. Il rinvio della gara con la Luiss e la sosta ci terranno fermi per tre settimane, chiaro che avremmo voluto giocare, ma l’impressione è che si sia sulla strada giusta. Abbiamo ritrovato fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi, e abbiamo recuperato anche le nostre ambizioni. La classifica io l’ho sempre guardata, alla fine si gioca per quella. Al momento siamo a metà con una partita da recuperare, possiamo giocarcela senza paura e senza porci limiti a mio avviso, ma continueremo a considerare una partita alla volta perchè c’è tanto equilibrio e bisogna guardarsi anche alle spalle”.

Avete avuto una partenza complessa, un primo campanello d’allarme in Coppa con Pozzuoli, poi le 4 sconfitte a seguito delle quali ad inizio gennaio vi siete ritrovati ultimi in classifica. E poi questa bella rimonta: cosa è cambiato in campo e fuori?
“Abbiamo sicuramente migliorato la nostra difesa seguendo le regole di Agostino (coach Origlio ndr), è da lì che tiriamo fuori tutta la nostra energia. In questa striscia di risultati positivi abbiamo sempre tenuto i nostri avversari sotto i 70 punti e questo per noi è fondamentale. Anche in attacco continuiamo a migliorare, stiamo trovando nuovi equilibri e nuove soluzioni. Ripeto, il lavoro sta pagando. Diciamo che nei primi tempi siamo stati un po’ un cantiere, ora la situazione si è stabilizzata e sta funzionando decisamente anche il gruppo, che è compatto e motivato”.

Passiamo a te, sei qui a Sant’Antimo da poco più di 6 mesi, non hai potuto ancora conoscere i nostri tifosi ma hai vissuto intensamente un club ambizioso che continua ad investire per crescere e migliorarsi: dal Palasport al PSA Sport Lab con Aldo Chiari. Che società hai trovato?
“Premessa indispensabile: io ne ho viste tante, ho fatto tanta esperienza in Serie B ma è fuori discussione che questo campionato qui ce lo ricorderemo a lungo. Con il Covid sono cambiate tante cose, tanti equilibri, anche la nostra semplice routine di atleti. Giocare senza pubblico è spesso alienante, ad oggi non sappiamo realmente quanto valga il fattore campo, e poi c’è sempre la questione tamponi, prepari una partita e poi magari finisci per non giocarla. Ebbene, in questo tipo di situazione l’organizzazione di una società può fare tutta la differenza del mondo e devo dire che qui a Sant’Antimo siamo stati messi, sin dai primi giorni, nelle condizioni di pensare solo al basket. Ho trovato un ambiente sano, in grado di gestire anche i momenti più complessi, e questo è importantissimo. Il PSA Sport Lab per me rappresentava una novità assoluta e devo dire che è proprio una figata! L’approccio tecnologico al lavoro di Aldo Chiari, il monitoraggio continuo, ti stimolano a lavorare sempre meglio, è coinvolgente, e questo ovviamente produce risultati importanti”.