Campionato
fermo per la Coppa italia di LNP,
che sta vivendo il suo epilogo in Romagna. La Geko dal canto suo è rimasta in palestra a lavorare con coach Agostino Origlio, che comanderà il
“rompete le righe” per una minisosta pasquale solo oggi pomeriggio. La squadra
tornerà a disposizione dell’allenatore e del suo staff martedì, per prepararsi
ad approcciare la fase più intensa e decisiva di questa incredibile stagione:
Cantone e compagni infatti sabato 10 saranno in campo a Bisceglie per uno
scontro diretto fondamentale, e sarà la prima di 5 partite da giocare in appena
15 giorni (il 14 il recupero a Roma con la Luiss, il 18 arriverà Ruvo al
PalaEdligen, il 21 trasferta a Nardò e il 25 ancora in casa con la capolista
Taranto).
Abbiamo fatto il punto della situazione con il Preparatore Fisico Aldo Chiari, che con il suo sistema monitora
costantemente la condizione fisica ed atletica del gruppo verde-blù.
Allora Aldo, quella che stiamo vivendo è una stagione atipica che ha rivoluzionato la routine dei giocatori ed inevitabilmente anche le vostre tabelle di lavoro. Quanto è stato difficile per i ragazzi e per voi?
“Tanto. La partita è un riferimento prezisissimo per il nostro lavoro, ci permette di restare nei nostri schemi, di migliorare. Quest’anno abbiamo vissuto lunghi periodi senza giocare, e poi altri in cui invece il calendario era talmente fitto da concederci poco tempo per lavorare. Il nostro obiettivo comunque, e parlo per l’intero team con il dr. Rosario Cibelli, il nostro osteopata, e con Simone Esposito, il nostro fisioterapista, è limitare al minimo gli imprevisti, e questo lo facciamo monitorando gli allenamenti con l’ausilio della tecnologia”.
Il PSA LAB è uno dei fiori all’occhiello del Progetto PSA, ci spieghi come si sviluppa il vostro lavoro, specie in una squadra in cui ci sono veterani di lungo corso e tanti giovanissimi?
“La linea metodologica che seguo è sviluppata costruendo allenamenti personalizzati per ogni singolo giocatore, in relazione al suo vissuto, ed alla specifica condizione psicofisica. L’importante è stabilire un rapporto empatico, trovare le soluzioni migliori per loro e per la squadra. E questo è possibile farlo sia con atleti con un vissuto importante, come Biagio e Carlo, sia con i più giovani come Alessandro Sperduto e Milo. La tecnologia ci aiuta a monitorarli, a capire cosa implementare e quale direzione prendere”.
Il campionato è fermo, è la seconda sosta in questa fase della stagione, cui seguirà un finale intensissimo con tante partite in pochi giorni. Come sta il gruppo?
“In settimana abbiamo fatto una serie di test come ad inizio stagione, per capire a che punto siamo. Da preparatore fisico posso dire che in termini di condizione siamo esattamente dove volevamo essere, con diverse implementazioni raggiunte. Da martedì riprenderemo il lavoro, ma il gruppo c’è, è pronto a giocarsela in questa fase finale”.