E ora non chiamiamolo Miracolo… La salvezza del Sorriso Azzurro Sant’Antimo, conquistata al primo turno dei playout con un secco 2-0 rifilato al Roccarainola, è il giusto premio ad un gruppo che ha lavorato un anno intero crescendo costantemente e acquisendo esperienza e fiducia partita dopo partita. Come giusto che fosse per una squadra dall’età media giovanissima, con un unico senior in organico, il ceco Matej Bernath, e un gruppo di ragazzi della Generazione Z  (nati dopo il  2000) con un nucleo centrale formato da ben otto 2004 e tre 2005.
Una crescita costante dicevamo, per una squadra che ha inevitabilmente pagato lo scotto del noviziato in avvio di stagione traendo insegnamenti e voglia di riscatto da ogni sconfitta, e che poi al giro di boa (raggiunto a 2 punti, prima ed unica vittoria con Rende a metà dicembre), ha nettamente cambiato marcia archiviando il girone di ritorno con un bilancio di 8 vinte e 6 perse e con una sorprendente qualificazione alle Final Four di Coppa Campania. Quindi i playout, l’incrocio con Roccarainola, il successo in rimonta in gara-1 e poi quello decisamente più netto in gara-2.
Tanti applausi dunque per questi ragazzi, con la consapevolezza che, oltre alla salvezza, questa stagione sia stata decisiva per la loro formazione, come da progetto. Un’esperienza funzionale che li ha aiutati sia nei rispettivi campionati giovanili (stasera la U19 aprirà in casa la finale regionale con il Napoli Basket) sia quando sono stati chiamati a dare un contributo con la Serie B, in allenamento e in partita. Era quello che volevamo per loro, sono stati fantastici.

Le parole di coach Antonio Vincinguerra: “Abbiamo conquistato con il bel gioco una meritatissima salvezza. La squadra, formata da un senior e tutti under, è maturata partita dopo partita e neanche gli infortuni ci hanno condizionato: chi aveva meno spazio ha sfruttato l’occasione dimostrando di meritare il campo. Questi ragazzi hanno un gran talento e credo che molti di loro, continuando a lavorare duro, potranno avere un bel futuro. Sono orgoglioso di quanto fatto con loro, dell’attitudine con cui hanno condiviso tutto il lavoro che gli abbiamo proposto in palestra. Devo ringraziare la società che mi ha dato l’opportunità di guidare questo gruppo di talentuosi giocatori, e fare un plauso al progetto PSA, che lavora per i giovani e con i giovani e che pochi in Italia hanno”