E’ di Avellino il derby del Palapuca. La Geko resta prigioniera delle difese a zona degli irpini e di percentuali allucinanti (20/60 al tiro, 10/25 ai liberi), si innervosisce a fronte di un arbitraggio a tratti discontinuo, ed è costretta ad una sconfitta (56-82) pesante per morale e classifica.

LA PARTITA –  Coach Gandini ritrova Quarisa e ripropone il suo quintetto base standard con Maggio, Mennella, Scali e Sgobba, Crosariol sul fronte opposto deve fare a meno di Vitale infortunato e parte con Traini, Caridà, Sandri, Eliantonio e Valentini. E’ una percussione di Scali a sbloccare la partita dopo 100” e 5 errori, ma le percentuali restano bassissime per entrambe le squadre e così al 7’ il risultato è ancora fermo sul 7-6 con uno 0/9 complessivo al tiro da fuori. E’ la Delfes la prima a segnare dall’arco, Arienti la mette sulla sirena dei 24” e nell’ultimo minuto del primo quarto gli ospiti provano l’allungo sul 9-13 poi confermato anche al primo break. Montanari riporta sotto i suoi quando si riprende a giocare ma poi si torna a sbagliare tanto e così Avellino al 14’ tocca il +6 (12-18)  con un gioco da 3 punti di Carenza. Time out inevitabile per i padroni di casa ma la musica non cambia e gli irpini al 15’ toccano il +11 (13-24) con Eliantonio. Le triple di Mennella e Scali tengono viva la Geko e fanno esplodere il Palapuca, ma l’attacco santantimese continua ad andare a sprazzi contro la zona e la IVPC, con Caridà on fire, al 20’ ha ancora un margine in doppia cifra: si torna negli spogliatoi sul 26-36 e con un fallo tecnico fischiato a coach Gandini a tempo scaduto per proteste.  
Si riparte con un libero di Traini e una tripla di Sandri per il 26-40 massimo vantaggio esterno, serve una reazione forte e finalmente arriva: Sgobba segna 9 punti consecutivi concretizzando anche una difesa pressante e al 23’ il margine è dimezzato (35-42) con Crosariol costretto a chiedere sospensione. Quando si torna in campo un paio di fischi fanno arrabbiare i locali e costano due nuovi tecnici a Maggio e Cantone; ne approfitta Avellino che con i liberi di Valentini e Traini e un break di Verazzo torna in pieno controllo e al 28’ è addirittura a +19 (37-56). Bisogna avere pazienza e difendere duro, Scali e Mennella rosicchiano subito 4 punti poi però due errori in attacco invalidano due ottime difese e così al 30’ gli ospiti hanno ancora un +18 da gestire.  Tanti, anche perché Sant’Antimo approccia l’ultimo parziale sbagliando 7 liberi di fila e così Traini e Verazzo possono firmare il +24 (44-68) del 33’ che suona come una condanna: la Geko non ha più energie né fisiche né mentali per reagire e così gli ospiti dilagano (+32 al 38’, 49-81) prima di chiudere sul 56-82.

IL DOPOGARA DI COACH GANDINI – “Sconfitta pesante perché siamo andati completamente fuori dal nostro percorso, senza rispetto per il nostro lavoro e per le nostre regole. Sono circa 2 settimane che lavoriamo male, senza la fame che ci aveva contraddistinto finora e questo non esiste, io ovviamente sono il primo responsabile, tocca guardarci tutti allo specchio e capire chi siamo e cosa vogliamo essere”.

GEKO SANT’ANTIMO 56
IVPC DELFES AVELLINO 82
 (9-13, 26-36; 44-62)
GEKO: Maggio, Mennella 9, Scali 12, Sgobba 13, Quarisa 6; Cantone, Montanari 9, Cannavina, Gloria 2, Coralic 5. All.: Gandini.
AVELLINO: Traini 14, Caridà 17, Sandri 3, Eliantonio 10, Valentini 6; Arienti 9, Bianco, Verazzo 16, Venga, Carenza 7, Signorino e Vukobrat. All.: Crosariol.
ARBITRI: Marco Vittori di Castorano (AP) e Giorgio Silvestri di Roma.
NOTE – Tiri liberi: Geko 10/25, Avellino 19/23. Uscito per 5 falli Valentini. Spettatori: 800 circa.