Un menisco ballerino ha spezzato la stagione santantimese e i sogni di rivalsa di Luca Izzo. L’ultima partita l’ha giocata a dicembre contro Ruvo, poi le visite, gli accertamenti e la diagnosi spietata: dovrà operarsi, il suo campionato è finito, se ne riparlerà l’anno prossimo. “E’ solo un incidente di percorso – dice lui con maturità – può capitare”.
Ed infatti a Luca era già successo nel dicembre 2015, a Roseto, in A2. Quella volta saltò il crociato e lui una volta guarito decise di ripartire dalla C. E dalla C ha intrapreso anche il suo percorso con la Partenope, firmando in calce la promozione e vivendo con entusiasmo il trasferimento a Sant’Antimo e il nuovo debutto in Serie B.
Quell’entusiasmo che, nonostante tutto, continua a trasmettere oggi, rimanendo vicino a quel gruppo che quest’estate aveva contribuito a costruire con carisma ed attaccamento. Continua ad andare in panchina ogni domenica Luca, e quando può è presente agli allenamenti perchè questa continua ad essere la sua squadra e non ha nessuna intenzione di abbandonarla, specie ora, nel rush finale, con i playoff ancora tutti da blindare. E’ a lui che, approfittando della sospensione dei campionati, che abbiamo chiesto di fare il punto della situazione sul gruppo, sulla squadra e sugli obiettivi da raggiungere.
“Che questo gruppo avesse delle potenzialità lo avevamo capito tutti sin dal primo giorno di ritiro e ce lo siamo detti spesso – dice ora Izzo -. Nonostante dall’anno scorso fossimo rimasti in tre (lui, capitan Luongo e l’under Abete n.d.r.) è stato estremamente semplice trovarci, funzionare. Per gli equilibri in campo ovviamente c’è voluto più tempo, ma devo dire che tutti abbiamo sempre avuto delle sensazioni positive su questa squadra. I playoff? Se dicessi che erano un obiettivo sin dal precampionato direi una bugia, ma ripeto, abbiamo sempre creduto nelle nostre potenzialità e continuiamo a crederci ora: sappiamo che potremmo centrare un risultato importantissimo e questa è una motivazione fortissima, che coinvolge tutti”.
I playoff nel mirino dunque, un piazzamento nelle prime 8 che la Geko al momento è chiamata a difendere e non a conquistare: “Ma la classifica è corta, e noi dobbiamo continuare a pensare ad una partita alla volta, senza fare tabelle – continua Luca -. Pressione? Non credo, né la società né i nostri tifosi ci hanno caricato di troppe responsabilità anche se ovviamente rispetto a qualche mese fa ora qualcosa da perdere l’abbiamo anche noi, e questo conta. Credo però che più che la pressione nell’ultimo periodo la squadra abbia pagato un pò la situazione infortuni. Il mio, quello di Giovanni Gambarota e poi gli acciacchi di chi ha dovuto stringere i denti e continuare a giocare sul dolore. Sono cose che capitano in una stagione, a noi sono successe tutte insieme e questo ha un pò pesato sull’umore del gruppo anche se comunque ragazzi come Nando Smorra e Milosevic si sono fatti trovare prontissimi. Siamo lì, stiamo recuperando e questa sospensione dei campionati per certi versi arriva al momento giusto, perchè ci consentirà di tirare il fiato”.